venerdì 7 dicembre 2007

Agazio Loiero fa fuori tutti i concorrenti. Quater Quater

Agazio Loiero fa fuori tutti i concorrenti. Quater Quater
di Mimmo Loiero

Rabbia e frustrazione sono le parole che meglio descrivono la condizione dei calabresi questo inverno duemilaeotto. Rabbia e frustrazione per i ragazzi senza futuro che in decine di migliaia escono dalle università e vanno a spendere la loro laurea nei call center e nei pubs del nord. Rabbia e frustrazione per una crisi economica che non demorde e che si mangia i (pochi) risparmi e persino le pensioni dei nonni. Rabbia e frustrazione per lo stipendio che (quando c'è e per molti proprio non c'è) non basta ad arrivare a fine mese. Rabbia e frustrazione per i nuovi debiti che si è costretti a fare, per i servizi che non ci sono, che hanno cancellato (treni e uffici postali), e che quando ci sono non funzionano o funzionano male come sempre e peggio di sempre(vedi la sanità). Rabbia e frustrazione per uno sviluppo sempre promesso e mai mantenuto, per i soldi dell'Europa che dovevano finanziare il decollo, garantire le infrastrutture e hanno finanziato i clan politici e mafiosi. Rabbia e frustrazione per un turismo che si allontana sempre di più (anche solo come speranza) perché i depuratori non funzionano nonostante i soldi spesi, perché la regione ha il maggior numero di morti ammazzati e di mafiosi e i peggiori trasporti d'Europa, perché (soprattutto) il turismo è servito solo come alibi per palazzinari e prenditori professionisti di fondi pubblici e sovvenzioni.
Rabbia e frustrazione che, non esplode, ma marcisce e degenera nella depressione e nella sfiducia totale, per la malapolitica, per la decadenza delle istituzioni e (sopratutto e prima di tutto) per l'inadeguatezza morale politica e culturale del ceto politico regionale a pensare redigere proporre e realizzare un qualsivoglia progetto di rinascita.
Di tutto questo (sentimento dei calabresi - problemi concreti - progetti di soluzione) non vi è assolutamente traccia nei comunicati ufficiali, nelle dichiarazioni, nelle interviste che hanno accompagnato il "varo" della quarta giunta regionale di Agazio Loiero governatore delle Calabrie per grazia di Dio e volontà dei calabresi che un paio di anni fa lo hanno subissato di voti e di speranze.
Comunicati, dichiarazioni, interviste (di maggioranza e opposizione senza distinzione alcuna di linguaggio e di contenuti) parlano, in politichese stretto, per raccontare di esclusioni, di ritorni, di rese dei conti, di ricatti, di spartizioni, di contestazioni formali e giuridiche, tutte interne agli interessi di correnti, di partiti, di gruppi clan e famiglie che compongono l'attuale quadro politico regionale.
A decrittare in linguaggio comprensibile le dichiarazioni, la nuova giunta sarebbe il risultato di nuovi equilibri nati essenzialmente dopo le "primarie" del Partito democratico con, in più, un... riequilibrio delle cariche tra le diverse province.
Invece è un mezzo scompiglio. Un mezzo ciclone che fa fuori in un colpo solo Nicola Adamo, Doris Lo Moro e Sandro Principe. E fa entrare degli outsiders (uno è un rientro).
Una giunta nuova come un mezzo terremoto. Per fare cosa?
Ed ecco la composizine della nuova giunta. La quater in poco più di due anni.
Vincenzo Spaziante: Vice Presidente senza deleghe
Vincenzo Spaziante, veneto, quasi sessanta anni, formazione Olivettiana, dirigente generale della Ragioneria Generale dello Stato, Vice Capo del Dipartimento della Protezione Civile e già Assessore al Bilancio nella giunta scorsa. La sua nomina a Vice governatore viene considerata "irregolare" perché membro esterno non eletto dai cittadini.
Domenico Cersosimo: Ricerca Scientifica
E' la vera novità di questa giunta. Giovane e brillante economista calabrese. Laureato, ricercatore e docente alla Università della Calabria. Ha fatto parte del gruppo di ideazione e progettazione del Parco scientifico e tecnologico della Calabria ed è stato assessore al comune di Cosenza. Ha una conoscenza approfondita della struttura produttiva calabrese e meridionale "Nel Meridione il sottosviluppo è la regola, lo sviluppo l'eccezione" - ama ripetere - Autore di pubblicazioni e saggi sullo sviluppo locale e l'economia del meridione.
Francesco Sulla: Attività produttive
Eletto nelle liste dei Ds, 53 anni, assessore ai Servizi sociali e alle attività produttive di Cutro, nella Cgil regionale è stato responsabile industria e settori produttivi, del mercato del lavoro, della cooperazione e della formazione. Dal 1990 al 2001 ha fatto parte del Comitato di gestione provinciale dell'Inps, prima di Catanzaro e poi di Crotone. Per cinque anni, è stato componente della Commissione Regionale per l'Impiego della Calabria e consulente, a Bruxelles, del Comitato delle Regioni.
Demetrio Naccari Carlizzi: Bilancio e Patrimonio
Quarantenne, eletto nella Margherita è stato assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti nella seconda Giunta Loiero e vicepresidente del Consiglio regionale. E stato anche vice Sindaco e Assessore all'Organizzazione Risorse Umane col compianto sindaco reggino Falcomatà.
Liliana Frascà: Riforme e Personale
Diessina è l'unica donna della giunta. Lunga carriera sindacale all'interno della Cgil. Segretaria provinciale della Federbraccianti-Cgil di Reggio Calabria e successivamente dirigente regionale e nazionale. Ha concorso a costituire l'associazione "Donne contro la mafia"
Diego Tommasi: Ambiente e Protezione Civile
Eletto nella lista dei Verdi, è stato eletto consigliere comunale di Rende. Si è occupato soprattutto delle problematiche legate alla raccolta differenziata. Vice presidente del Coni per la provincia di Cosenza, è nel Consiglio federale nazionale della FIPSAS.
Mario Pirillo: Agricoltura e Foreste
Mario PIRILLO sessantenne è stato assessore comunale di Amantea nella DC. Presidente dell'USL di Amantea. Consigliere regionale dal 1990. Assessore al Bilancio e Vice Presidente nella Giunta Nisticò. 1999 viene nominato Assessore Regionale all'Agricoltura. Nel 2002 passa alla "Margherita" e nel 2005 ha aderito al Pdm.
Luigi Incarnato: Infrastrutture e Lavori Pubblici
Socialista Luigi INCARNATO è nato a Cosenza nel 1956. Sindacalista dell'Uil, per la quale ha curato i settori del Commercio e dei servizi del pubblico impiego, della forestazione e dell'agro alimentare.
Pasquale Tripodi: Turismo e Beni Culturali
Pasquale TRIPODI è del 1957. Segretario della sezione DC e poi sindaco di Bova Marina fino al 2000. Con Loiero è stato assessore ai trasporti, alle Attività Produttive e ora al turismo.
Michelangelo Tripodi: Urbanistica e gestione del Territorio
Nato il 20 Agosto 1956, Segreteria Provinciale della FGCI, Segretario della Sezione PCI "Ciccio Morabito" di Sbarre e poi entra nell'Esecutivo cittadino e provinciale del PCI.Tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista, viene eletto Consigliere Regionale nel '95 e assessore al lavoro nel 1999 Dal 2 maggio 2005 è Assessore all'Urbanistica e al Governo del Territorio.
Mario Maiolo: Programmazione nazionale e comunitaria
Cosentino, eletto nella Margherita è autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo delle Costruzioni Idrauliche e dell'Ingegneria Ambientale. Proviene dalla Democrazia Cristiana ed è stato Vice Presidente della Provincia di Cosenza.
Le deleghe alla Sanità e al Lavoro rimarranno in capo al Presidente Loiero che avrà l'imprenditrice Pina Amarelli come consulente speciale per la promozione sociale, economica e culturale della regione.
Rimane Vincenzo Falcone agli Affari della Presidenza mentre l'ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio e lo stilista Santo Versace che nella precedente Giunta erano advisors (lanciati come una grande innovazione che nessuno ha mai capito cosa fosse e di cui nessuno ha mai saputo niente), faranno parte di un Comitato etico da costituire (non si sa assolutamente come e perché).
Questa la squadra presentata da Agazio che, non solo non si pronuncia sulla situazione sociale e sulla crisi economica della regione, ma glissa, con nonchalance, anche su tutti gli aspetti politici che non sono cosa da poco.
Sconvolgimenti da fare faville se solo la Calabria non fosse definitivamente spenta.
Rifondazione Comunista è uscita dalla giunta qualche mese fa. La crisi non è servita a ricucire lo strappo, se mai ce ne fosse stata l'intenzione, anzi i vertici del partito calabrese dichiarano che se si esclude la presenza di Mimmo Cerzosimo, questa squadra non presenta alcun segno di novità e, meno che meno, di quella inversione di tendenza necessaria ad affrontare la crisi della regione.
L'esclusione dalla giunta di Adamo, Lo Moro e Principe non può essere liquidata come ricambio naturale... cosetta da niente e le motivazioni espresse da Loiero, senza imbarazzo, sembrano pezze a colori che evidenziano più che nascondere le magagne. Sicuramente si avranno ripercussioni nel futuro. Si tratta dell'azzeramento di un sistema di potere che arriva, non a caso, in seguito alle inchieste giudiziarie sulla malapolitica in cui si trova impantanato l'ex vicepresidente Adamo, dopo le lunghe e tremende polemiche sul sistema sanitario regionale nel cui ambito solo due anni fa avvenne l'assassinio mafioso dell'ex vicepresidente del consiglio Franco Fortugno, dopo il terremoto provocato dalla nascita del Partito Democratico Calabrese che ha fatto franare vecchi equilibri.
La "nuova" suddivisione di incarichi non ha placato per niente l'appetito di gruppi e consorterie che costituiscono il magma ribollente del centrismo calabrese. L'Udeur ha dichiarato, senza mezzi termini, la sua insoddisfazione. E' facile prevedere la continuazione delle guerre di spartizione che hanno contrassegnato tristemente la Calabria tutti questi anni ed in particolare questi ultimi anni di governo del centrosinistra.
Ma tutto questo non sembra proprio preoccupare Agazio Loiero galleggiante e pimpante come non mai. Meno ancora sembra preoccuparlo l'opposizione di centrodestra che nell'occasione riesce a malapena a balbettare obiezioni di illegittimità alla nomina del vicepresidente promettendo improbabili guerre in consiglio.
Nella sua campagna elettorale Agazio Loiero raccontava in ogni occasione che "Bisognava rivoltare la Calabria come un calzino". Probabilmente non si riferiva alle capacità produttive della regione, alla mancanza cronica di servizi e opportunità, al bisogno di legalità pulizia ed efficienza dei Calabresi per bene, alle speranze di riscatto dei giovani dilavate e scolorite come i manifesti di Oliviero Toscani. il presidente non vive né le speranze, né i bisogni della maggioranza dei calabresi. Lui vive nella casta e probabilmente solo la casta voleva rivoltare. Se è così con questa nuova giunta il calzino è, almeno in parte rivoltato. Non è comunque un bello spettacolo.
Auguri.

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