sabato 20 giugno 2009

Bordelli d’Italia

Delitti e diletti dei potenti sull’orlo di una crisi mondiale

Sono innumerevoli e impressionanti le nefandezze compiute in questi ultimi anni da tutta la classe politica, in particolare dal berlusconismo.
In appena quindici anni sono stati depredati danneggiati e dilapidati patrimoni collettivi materiali e immateriali enormi. L’immenso capitale dello stato (aziende, servizi, patrimonio) come l’eredità di diritti e di democrazia costata lacrime e sangue ai nostri padri (parlamentarismo, diritto di voto, partiti, diritti umani, diritto di uguaglianza almeno di fronte alla legge, diritto ad una informazione plurale se non libera). E ancora: il patrimonio di organismi istituzionali soprattutto quelli di controllo, il patrimonio di idee e di comportamenti sociali (la partecipazione politica e sociale, le idee di libertà, fratellanza universale, uguaglianza).
Ma non saranno questi delitti a provocare la caduta dell’idolo, né lo sfascio economico inutilmente negato, né la scarsa considerazione internazionale.
Allo stesso modo non sarà l’opposizione politica che rovescerà il risultato.
“ ...un ciarpame senza pudore, in nome del potere”. “Mio marito è malato” “non posso stare più con uno che va con le minorenni”.
Sono solo le parole di una donna che sta divorziando?
Oppure queste parole hanno valenza politica e c’è la possibilità che l’epopea di Berlusconi finisca su una banale e brutale questione di lenzuola (non proprio pulite)?
Frequentatori del palazzo e sondaggisti a scrocco continuano a strepitare che la questione non sposterà un solo voto, che l’adorazione della penisola per il cavaliere di Arcore rimane del tutto intatta.
Lui stesso esibisce un giorno si e l’altro pure, i numeri che dimostrerebbero che la sua popolarità cresce al ritmo di un punto percentuale a settimana.
Ma le cose non stanno esattamente così se è vero come è vero che in questi giorni sta ingoiando rospi pesanti come la fiducia al decreto sulla sicurezza che aveva sprezzantemente rifiutato il mese scorso, le reprimende delle gerarchie cattoliche che finora lo hanno sempre protetto e coperto e perfino la fronda interna di quelli che, come Gianfranco Fini, saliti, senza eccessivo entusiasmo nel “love boat” berlusconiano targato PDL, cominciano a sentire nausee e mal di mare.
Resta da vedere se gli italiani, intesi sia come popolo che come classe dirigente, reggono ancora le tante facce del Presidente del Consiglio che sono andati in onda in questi giorni.
Quella descritta da Veronica Lario, moglie e madre dei suoi figli, quella descritta dai giornali “nemici e comunisti”, quella criticata dalla fondazione di Gianfranco Fini, quella descritta dai giornali “di famiglia” quella sussurrata e insinuata con sottintesi nei talk-show e nelle cronachette rosa, quella cruda e desolante che appare sulla stampa internazionale ed infine quella che lo stesso Berlusconi sta continuando ad esibire senza soluzione di continuità e senza rendersi conto che, per nascondere una situazione “imbarazzante” ci mette una “pezza a colori”.
Dai microfoni di Porta a Porta e nelle interviste ai giornali, il Presidente del Consiglio ha raccontato, in sostanza, che un suo amico di Casoria, messo comunale, conosciuto perché era autista di Craxi, gli avrebbe chiesto di andarlo a trovare perché doveva parlargli delle candidature alle elezioni europee del PDL. Lui si è precipitato, non in forma privata ma con tutte le auto del codazzo e la scorta “una processione che sembrava un funerale” e, visto che c’era, ha portato alla figlia Noemi (che lo chiama papi) che festeggiava il compleanno, un collier di oro e diamanti (da 6.000 euro) un gioiellino da niente che, dicono i suoi supporters, il presidente regalerebbe spesso di qua e di là...
Quella che vien fuori da questa difesa non è una faccia migliore di quella che gli attribuiscono i suoi avversari.
A ben vedere tutte queste facce non sono poi così contraddittorie. Insieme descrivono una persona con un ego spropositato protagonista di una carriera lampo ottenuta proprio sul piano personale, buttando sulla bilancia politica i suoi successi personali, le sue televisioni, il suo patrimonio (e prima ancora i suoi debiti), i suoi processi, la sua pretesa persecuzione, le sue veline, i suoi amici spesso ingombranti, le sue continue smentite, le sue inutili bugie e ora i suoi problemi di letto...
E pensare che qualcuno, all’inizio, aveva parlato di Citizen Kane.

di Mimmo Loiero

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