martedì 6 marzo 2007

La campagna di Oliviero Toscani per rilanciare l'immagine della Calabria


E' stata presentata (a Roma?) la campagna di Oliviero Toscani per la Regione Calabria. Una mezza dozzina di foto che diverranno manifesti 6x3 da affiggere nelle grandi città e paginoni su quotidiani e periodici nazionali.
I messaggi di Toscani, con una strategia comunicazionale tutt'altro che originale, ricordano infatti la campagna elettorale di Nichi Vendola in Puglia, sono costituiti da gruppi di giovani sorridenti con T-shirts bianche in varie pose con con le headlines: Terroni? Si, siamo calabresi! Malavitosi? Si, siamo calabresi! Incivili? Si, siamo calabresi! I peggiori? Si, siamo calabresi! Gli ultimi della classe? Si, siamo calabresi! Inaffidabili? Sì, siamo calabresi! A mo' di firma in basso a destra vi è la frase Gli ultimi saranno i primi con il logo della Regione Calabria.
La campagna, nelle dichiarate intenzioni, dovrebbe rilanciare l'immagine della Regione, immaginiamo, a scopo di promozione turistica.
Se non ci fosse da incazzarsi come belve, si potrebbe ironizzare sul vicepresidente che non avendo fatto nulla per produrre l'arrosto, quando era assessore alle attività produttive con un mandato molto ampio, ora che è assessore al turismo, tenta in tutti i modi di vendere il fumo.
Non sappiamo quanti miliardi dei contribuenti costerà questa toscanata. I lanci d'agenzia tutti preoccupati a magnificare l'originalità (sic) del fotografo non si occupano di volgarità come il danaro, ma farebbero bene a farlo perché, ancora una volta, si tratta di milioni di euro buttati al vento fuori da una regione che ne avrebbe disperato bisogno.
Quale promozione turistica? Se dovesse funzionare al 100%, la campagna, convincerebbe tutti quelli che la guardano, che i ragazzi calabresi oltre ad essere molto belli, non sono malavitosi, non sono i peggiori, non sono incivili ecc ecc. Cosa nota e risaputa e quindi del tutto inutile. Come sfondare una porta aperta, fare un buco nell'acqua, portare vasi a Samo, vendere frigoriferi agli eschimesi.
Se i turisti non vengono o non tornano in Calabria non è perchè hanno dubbi sui ragazzi, ma probabilmente perché i depuratori non funzionano, la spazzatura rimane spesso sulla strada, in molti posti scarseggia l'acqua, le strade sono sfasciate e assolutamente prive di segnaletica, c'è poco rispetto della natura, la sanità è uno sfacelo, non ci sono controlli da parte delle istituzioni e quindi pochi delinquenti fanno sembrare la regione un far west...
Per far fronte a tutto questo, per acquisire nuove presenze turistiche, le immagini alla mulino bianco di Oliviero non servono a niente anzi sono olio alla guallera come diceva mio nonno.
Ma allora perché questo ennesimo autogol e perché poi queste immagini, derise sui forum dei giovani, riscuotono invece consensi da parte di molti politici regionali?
Perché probabilmente l'obiettivo vero (e non dichiarabile) della campagna Toscani è un altro. Una furbata alla 5th ave. Cerchiamo di analizzarla. Innanzi tutto i destinatari del messaggio (il Target) non sono i potenziali turisti bensì i cittadini italiani in genere e soprattutto gli elettori calabresi stanchi sconvolti e scandalizzati dalle figure meschine di un ceto politico calabrese inconcludente, rissoso, corrotto e, per un buon numero indagato, rinviato a giudizio, spesso anche condannato che si autoperpetua. L'obiettivo da raggiungere non è di aumentare le presenze turistiche bensì di ottenere una assoluzione generalizzata e una qualsivoglia rinnovata credibilità oramai persa irrimediabilmente. La strategia comunicazionale, un vero capolavoro, è quella del capro espiatorio: i ragazzi innocenti al posto dei politici impresentabili. Siamo tutti calabresi se condannate noi, condannate pure loro, se assolvete loro, assolvete pure noi.
Non per niente si ricorre al linguaggio evangelico per fare una promessa che non costa niente che è sicuro che non può essere mantenuta... una promessa messianica: gli ultimi saranno i primi... Quando? Dove? Come? Con quali soldi?
Come tutti sanno la pubblicità non funziona su piani razionali, ma su piani emozionali e per condizionamenti pawloviani; per associazione di idee vengono attribuite al prodotto immagini che il messaggio pubblicitario con la suggestione vi ha collegato. Guardo un campari e vedo fascinosi transessuali del jet set, guardo una utilitaria e vedo pantere e giaguari vestiti da donna... guardo le facce di tolla dei politici calabresi e vedo le facce fresche dei ragazzi reggini...
Funzionerà? Quien sabe!
Speriamo non funzioni molto che in tal caso si avrebbe un effetto all'incontrario: guardo le facce fresche e pulite dei ragazzi e vedo le facce di tolla dei politici. Che un incubo!

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