lunedì 25 febbraio 2008

La revanche del perecottaro

Ce chiameno perecottari perchè se sbrodolamo un pò. Perché siamo estroversi simpatici... Romoletto ch'è de' nostri anche se è rosso dice che semo simpatici come 'na scoreggia nell'ascensore! hai capito la battuta?
Diciamolo pure. Nun se ne poteva più!
Diciotto mesi sono lunghi da passare. Diciotto mesi di facce serie e contrite che sembrava che invece che al governo si andasse al funerale: Padoa Schioppa, Bersani, Ferrero sempre coi suoi morti sul lavoro, Chiti, Damiani sempre coi contratti... e tutte quelle donne poi. Che ce fanno tante donne in un governo invece de stare a casa a fare la calza? La Bonino, Linda Lanzillotta, Barbara Pollastrini e quella pezzo di catechista della Rosy Bindi? E la Melandri con la faccia da boyscout, la Turco sempre incazzata...
Non parliamo poi di Prodi e della sua first lady mai una parola di più, mai un lasciarsi andare nemmeno nei talk shows, nemmeno nell'intervista con le jene.
Profilo basso? Profilo europeo?
Ma qui siamo in Italia e ce vò core e cojoni. Ce vonno 'e palle! Meno male che che ogni tanto c'era Mastella a tirarce su il morale co 'na barzelletta, 'na canzone, 'na cazzata...
Si semo entrati in Europa ma non per questo dobbiamo diventare svedesi, siamo sempre italiani.
Nun se ne poteva più de sta tristezza. Facce serie perfino quanno je facevi un scherzo. Che magari je facevi le corna o je toccavi er culo.
Ma ve li ricordate i bei tempi dei governi del cavaliere? A parte lui, un mito, sempre ruspante che una ne pensava e cento ne faceva. Oggi lo show con la bandana, domani il corteggiamento alla ministra finlandese, poi se abbracciava a Putin, poi se scazzava cor deputato tedesco. Tutte cose da ride... Certo i suoi ministri non erano de meno. Ve lo ricordate Storace con il suo show sulla influenza aviaria? Un capolavoro! E Rocco Buttiglione con le sue simpatiche gaffes al parlamento europeo che faceva ridere a tutti. Non parliamo poi di Tremonti un vero piscio...
Certo anche da noi ce stavano i musoni. Gianni Letta per esempio, La Malfa e quel Miccichè che non abbiamo mai capito che cazzo facesse. Ministro alla coesione territoriale boh. C'erano alcune facce serie si, ma anche la straordinaria raffinatezza di La Loggia, l'austera compostezza di Mirko Tremaglia, la statura (?ndr) europea di Gianni Alemanno. Certo per me er mejo de tutti era Gasparri col suo fascino ed il suo eloquio maschio e gentile: 'na vera poesia.
Poi arrivarono questi e la festa finì.
Nun se ne poteva più.
E meno male che è finita. E purtroppo non è finita del tutto. Si ce resta quello li sul Quirinale. Dritto come un palo e con la faccia scura che nun fa mai un sorriso. Gentleman inglese? E a noi che ce fotte. Semo italiani!
Quel palazzo del Quirinale ha visto dei veri signori. Tanto per non fare nomi Giuseppe Saragat che se quel comunistazzo di Fortebraccio diceva che era un pò lambrusco nei modi e che i corazzieri quando passava gli facevano l'alzabarbera. E poi Giovanni Leone e la sua vivace famiglia, Giovanni Leone sempre intignato con aerei Lockeed, sempre a fare le corna contro il malocchio a differenza de Sivio che le fa solo nelle foto ufficiali per scherzo come i regazzini.
E come era sbarazzino negli ultimi anni Cossiga!
Mo' è finita e semo tornati noi. Che dici? Che ancora non abbiamo vinto? Semo sicuri invece l'ha detto Silvio! Ed il bel tempo s'è visto subito a cominciare dalla seduta del senato, l'urtima, quella dove avemo scannato Prodi.
Na botta de vita quello sputo del senatore Barbato! Uno show quel Nino Strano che se magnava 'a mortazza! Lo faremo ministro. E finalmente champagne risate e allegria.
... Forza Silvio! Forza Lupi! Sò finiti li tempi cupi!

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